Hey Arnold …. Breathe in the Air !

Mi lancio in un’analisi musicale, forte di un eccesso di autostima nei miei mezzi di musicologo da strapazzo e di chitarrista di Pasquetta. Ascoltando e riascoltando i brani dei nostri beniamini talvolta ti rendi conto di risonanze incredibili ed inaspettate. E’ il caso di Arnold Layne e Breathe.

Tirate un sospiro.

Un altro.

Bene, immaginate da perfetti esperti floydiani di ripercorrere nella vostra testa la linea armonica di Arnold Layne (sono sicuro che la ricordate a memoria). Fermatevi nel punto in cui Syd canta:

They suit him fine ….

Ecco gli accordi: Re-Do-La, tutti maggiori.

Ora imbracciate quell’oggetto polveroso appeso al muro da un decennio e provate a seguire il ritmo con gli accordi. Dai lo faccio anch’io … provo a fare l’intera strofa. E poi alla fine evidenzio il punto in questione.

Bene, sappiate che la chitarra che ho usato è più vecchia e messa male di me …

Ora concentriamoci su quel passaggio finale. Non vi ricorda qualcosa? A me ricorda tanto Breathe, esattamente nel punto in cui la sezione introduttiva strumentale lascia spazio alla prima strofa. Ma in Breathe, gli accordi sono decisamente meno “ovvi”, più elaborati: Re7#9, Re7b9, Mi-.

Proviamoci.

Si sente chiaramente lo zampino di Rick in questo passaggio armonico, come lui stesso ci spiega nel famoso documentario del 2003.

Così distanti eppure così vicini questi due brani. L’illuminazione, avvenuta all’ennesimo ascolto, mi ha reso impossibile non notare oggi questa assonanza tra il passaggio di Syd e quello di Rick. Entrambi i passaggi armonici giocano su un giro attorno a una nota. Il Do# (Re-Do-Do#) nel caso di Syd, il Mi (Fa-Mib-Mi) nel caso di Rick.

Risentiamoli assieme.

Eccolo là. Lo vedo chiaramente il vostro istinto floydiano che si accende. Le vostre orecchie che annuiscono come per aver sentito chiaramente ciò che era sempre là ad aspettare di essere scoperto. I due passaggi si rispecchiano notevolmente! Un caso? Una precisa volontà? Non lo sapremo ovviamente mai. A me piace pensare che mentre Rick scriveva questo passaggio, ispirato a suo dire da un disco di Miles Davis, stesse in realtà inconsciamente pensando a Syd. Forse stimolato da una punta di irrefrenabile nostalgia, Rick richiama il mirabile intarsio di Syd rendendolo però più cupo e pensieroso, quasi a testimoniare come l’esordio nell’età adulta – così implacabilmente richiamato dalle liriche di Roger – non possa che cancellare, trasformare, distorcere la malsana spensieratezza dei primi anni assieme a Syd.

Due geni assoluti collegati dall’esile filo della musica …